Io sono L’uomo … facile preda dei fantasmi, simulacro dell’immaginazione, ombra scura, complesso degli elementi di esclusiva pertinenza del singolo.
Io sono L’uomo … che riconosce la parola ma ne ignora il significato, incline per indole al solitario e superstizioso linguaggio per mezzo di suoni articolati.
Io sono L’uomo … incapace nel tempo e nello spazio di individuare immagini e a distinguere rapporti secondo convenzioni implicite.
Io sono L’uomo …
Io sono Uomo … cambio il mondo, con la mia presenza e la mia partecipazione.
Io sono Uomo … affronto con lealtà ed equilibrio situazioni difficili.
Il nostro valore è in ciò che è mancante, poiché la nostra pienezza è incapace, o quasi, di dar luogo ad effetti, sviluppi, conclusioni apprezzabili … se non di perdersi in discussioni sterili.
Ci manca l’amore, poiché di questo sconosciuto ne abbiamo fatto un simbolo.
Ci manca la lealtà, poiché le nostre azioni, ora scarrocciano ora alla deriva di una parvenza di piacere.
Ci manca l’onestà, poiché allo specchio mascheriamo i colori originari del tempo … che ha fatto il suo tempo.
Ci manca il rispetto, poiché incapaci di decidere ci rendiamo schiavi della menzogna.
Ci manca la fede, poiché la vita ci chiama, ci accarezza e ci prende per mano nella speranza che anche fosse l’ultimo minuto… ci accorgiamo di lei.
Ho perso le orme del sacro … sottraendo il futuro ai nostri figli, corrompendo i nostri costumi, oscurando le immaginazioni col prezzo a ribasso delle intelligenze.
Ho perso le orme del sacro … lodando la mia opinione, diffondendo slogan privi di idee e di virtù, sfidando l’etica e la condivisione.
Ho perso le orme del sacro … separando il dialogo con un sottile specchio a conferma della mia esistenza, sostenendo l’elite di interlocutori scelti, generando concetti di gelido cristallo.
Porgi l'orecchio ... ascolta, non lasciare che la luce riflessa della luna assorba l’anima, perché è proprio nel bisogno di rivalsa dello sconosciuto orgoglio che trionfa la sconfitta, questo è il fondamentale problema dell’Io.
Porgi l'orecchio ... ascolta, assapora la compassione di colui che, artificiosamente incastonato nella razionalità religiosa, è diventato oggetto dell'idea.
Porgi l'orecchio ... ascolta, la rivelazione nasce nel corpo che si muove al succedersi degli eventi, l'esperienza tangibile del cambiamento.
Ferma è l’immagine, la fotografia, il ritratto, la caricatura estrapolata dai capitoli della vita.
Sconosciuto è l’autore, Il fotografo, l’artista, Il caricaturista di questo volto che si presenta come l’articolato tratteggio di un complesso di dottrine.
Fenomeno suscettibile di continuazione, di sviluppo nel tempo, segue l'anima nello svolgimento delle sue operazioni, qui incastrate nell'ordine aristotelico delle scienze.
Compendio dell'antico sapere somatico, fondato su questa ambiguità, intende futilmente conferire identità.
A piedi nudi, nel nostro giardino, uomini e donne hanno combattuto, hanno lasciato le loro orme confuse e profonde, scavate nel fango smosso di pianto, sudore e foglie cadute.
A piedi nudi , nel nostro giardino, uomini e donne hanno gioito dei tramonti, hanno lasciato le loro orme di sabbia riflesse dal sole, vibranti come note musicali intonate dalla risacca e da questa inghiottite. A piedi nudi, nel nostro giardino, uomini e donne hanno amato profondamente, hanno lasciato le loro orme leggere, come fertili aiuole, che riaffiorano indelebili allo sguardo di pochi.