26 settembre 2016
Si considera il pensiero la massima espressione di libertà individuale, se non altro per la nostra convinzione che lo stesso nasce come acqua sorgiva, apparentemente spontanea e incontaminata, elettivamente dal nostro intimo in relazione con quello altrui.
Sussiste il pensiero senza l’esperienza della relazione?
Quale autonomia intellettuale genera l’assenza di esperienza personale di relazione?
La riflessione che scaturisce dalle “nuove” conoscenze, quanto è influenzata dall'immaginario individuale di realtà? … e quanto da quello ancestrale?
Il fatto stesso di essere presenti, genera sentimenti in coloro che ci circondano, qualora non si proferisse parola o ci si muovesse, potremmo ricevere da chi ci osserva, un sorriso di approvazione e vicinanza oppure insofferenza e disprezzo ... indifferenza.
Possibile che il pensiero non nasca dal di dentro; bensì assorbiamo dall'esterno tutta una sequenza di dati che poi concretizziamo in immagini nella nostra testa?
Quello che ricordiamo è una sequenza di immagini tenute insieme ma svincolata dal tempo, nel ricordo le emozioni non invecchiano, anzi, più è forte l'emozione provata e più il ricordo è presente e contestuale… Fuso col momento stesso di vita.
Viene da considerare la probabilità che la nostra fisicità rappresenti un insieme di ricettori, organizzati secondo necessità biologica, apparati ad-hoc per ricevere informazioni dall’esterno.anche il pensiero rientra tra le innumerevoli informazioni che ci permeano, ovvero una sorta di “brodo” nel quale siamo immersi e che in virtù di una vera e propria osmosi assorbiamo elementi e ne cediamo altri.
Siamo unici, sebbene simili, siamo delle singolarità, singole antenne, tutte che ricevono l’intera gamma di informazioni disponibili e unici nel decodificarle … unici infiniti pensieri.Appare verosimile considerare che finché tutto rimane nel “brodo” non c’è creazione di realtà … di visione.
La creazione della realtà ha inizio nel momento in cui si separano gli elementi, quando i limiti che ne compongono la struttura si delineano nettamente, quando, immersi nel “brodo” li filtriamo, li separiamo.
Non abbiamo memoria della nostra origine e tanto meno di cosa ci sarà dopo; viviamo l’interruzione momentanea di una continuità a noi oscura separata da questo attimo di silenzio che noi chiamiamo vita.
Vincenzo Giuliani.