"Principianza"



La principianza è un porto franco ricco di ormeggi per l’errore, offre al  proposito una sponda sicura e lascia  al largo la paura.
La principianza osa, dona esiti che sorprendono quell’esperienza ormai priva d’audacia.
La principianza osserva, senza preconcetto muove il pensiero e l’azione e non possiede il rimpianto.
La principianza è creatrice, come il levare del diluculo precede la scoperta, e getta un nuovo seme che germoglia e fiorisce.
La principianza è un atto d’amore,  ...in Principio Dio creò...


Vincenzo Giuliani

"L'occaso"




                                 Opera del 15ottobre 2016 "L'occaso"

Infinito limite


26 settembre 2016

Si considera il pensiero la massima espressione di libertà individuale, se non altro per la nostra convinzione che lo stesso nasce come acqua sorgiva, apparentemente spontanea e incontaminata, elettivamente dal nostro intimo in relazione con quello altrui.
Sussiste il pensiero senza l’esperienza della relazione?
Quale autonomia intellettuale genera l’assenza di esperienza personale di relazione?
La riflessione che scaturisce dalle “nuove” conoscenze, quanto è influenzata dall'immaginario individuale di realtà? … e quanto da quello ancestrale?
Il fatto stesso di essere presenti, genera sentimenti in coloro che ci circondano, qualora non si proferisse parola o ci si muovesse, potremmo ricevere da chi ci osserva, un sorriso di approvazione e vicinanza oppure insofferenza e disprezzo ... indifferenza.
Possibile che il pensiero non nasca dal di dentro; bensì assorbiamo dall'esterno tutta una sequenza di dati che poi concretizziamo in immagini nella nostra testa?
Quello che ricordiamo è una sequenza di immagini tenute insieme ma svincolata dal tempo, nel ricordo le emozioni non invecchiano, anzi, più è forte l'emozione provata e più il ricordo è presente e contestuale… Fuso col momento stesso di vita.
Viene da considerare la probabilità che la nostra fisicità rappresenti un insieme di ricettori, organizzati secondo necessità biologica, apparati ad-hoc per ricevere informazioni dall’esterno.anche il pensiero rientra tra le innumerevoli informazioni che ci permeano, ovvero una sorta di “brodo” nel quale siamo immersi e che in virtù di una vera e propria osmosi assorbiamo elementi e ne cediamo altri.
Siamo unici, sebbene simili, siamo delle singolarità, singole antenne, tutte che ricevono l’intera gamma di informazioni disponibili e unici nel decodificarle … unici infiniti pensieri.Appare verosimile considerare che finché tutto rimane nel “brodo” non c’è creazione di realtà … di visione.
La creazione della realtà ha inizio nel momento in cui si separano gli elementi, quando i limiti che ne compongono la struttura si delineano nettamente, quando, immersi nel “brodo” li filtriamo, li separiamo.
Non abbiamo memoria della nostra origine e tanto meno di cosa ci sarà dopo; viviamo l’interruzione momentanea di una continuità a noi oscura separata da questo attimo di silenzio che noi chiamiamo vita.

Vincenzo Giuliani.











Spero un giorno di tornare

02 settembre 2016
Spero un giorno di tornare, tra le figure dei cari traditi e abbandonati nella polvere da cui fummo tratti.
Ad assaporare ancora l’odore di quei fiori ribelli, che si aprono alla realtà, balenati di onde di sole.
Spero un giorno di tornare, tra i selciati delle loro storie illuminate, bagnati di sorriso e speranza.
Ad intingere ancora le dita sulle pagine dell’esperienza, di giorno in giorno, come lievito, che accresce la vita.

Vincenzo. Giuliani

Risveglio



Mi risveglio, per mezzo di un dolore ora amico… mi ha detto che ammalarsi di sdegno, è dare linfa al circolo chiuso dei pensieri e delle abitudini.
Narcotico della coscienza è la litania delle immagini, repliche di emozioni amare come fiele… atti ripetitivi senza uscita. 
Mi risveglio, per mezzo di un dolore ora amico…  mi ha teso la mano, ha seminato un germoglio da coltivare, che rompe l’asfalto in cerca di luce.

Vincenzo Giuliani.

Intuizioni

Ambiziosa visione  del grande progetto universale, racchiude il suo orizzonte all’angolo di un fazzoletto, e trascura uno spettacolo di incomparabile bellezza.

Tenerezza nello sguardo, quando un piccolo granello di luce espande il  vedere, stupore e meraviglia animano l’inquietudine … la domanda, la ricerca.


E tu con lo strumento dei meccanismi logici, produci quella conoscenza che  favorisce il buio.

Vincenzo Giuliani.



(Dissociazioni virtu'...ali)


Mi chiedo … Venimmo al mondo nudi, e ognuno di noi con quale virtù?

Ecco si … , per quanto mi riguarda, sicuramente il colore della mia pelle è una grande virtù, già … considerando anche il posto dove sono nato … vuoi mettere? è una grande virtù.
Quella che mi distingue poi, è la genetica … una virtù di lignaggio!
Pensandoci bene le mie sono virtù di diritto … non poteva che essere così!
Beh...si anche tu sei venuto al mondo nudo come me, ma...sai è differente, ..la tua pelle ..beh … poi anche il posto … si insomma … la tua genetica.
Pensandoci bene mica possiamo essere tutti virtuosi ...non poteva che essere così… no? …. E’ differente ... però sei fortunato dai ... stai qui anche tu, e hai trovato uno come me!


Vincenzo Giuliani.

Il mio tempo

La freccia del tempo,  quest'idea di successione ... umana nozione che organizza la continuità di un eterno fermo immagine nel  qui ed ora, la  dove s'identificano le nostre vicende.
Il loro stesso mutarsi  senza tempo,  si sottrae a dar tempo al tempo.
Ha fatto il suo tempo,il mio tempo … e  gode ancora il favore del sogno.

Vincenzo Giuliani.

07 giugno 2016



Eclatante il tuo  gesto,  si dissolve come un cerchio nell’acqua ... me lo  ha insegnato, in bilico sul profilo di una foglia,  la goccia di pioggia.

Vincenzo Giuliani

"Emozioni"


Opera del 12 maggio 2016 "Emozioni"

"L'angelo"





.... Lo dico a te,  angelo,  di custodire il mio sogno intriso di sudore, scomodo e insicuro e di lasciarmi naufrago nel mare della curiosità.....allontanami dalle agognate agiatezze, e sostienimi nella fede incrollabile  per ciò che mi è offerto in questa vita.

Vincenzo Giuliani.





































Opera del 11 maggio 2016 "L'angelo" 

"Celeste nostalgia"


Opera del 11maggio 2016 "Celeste nostalgia"

Relazione




Quest'anno ho avuto la fortuna di partecipare ad un ciclo di incontri sullo studio del Talmud babilonese, incentrati su pagine scelte dal Trattato di Sotà.
Gli incontri sotto la cura di Rav Benedetto Carucci Viterbi, si sono dimostrati veramente costruttivi e ricchissimi di spunti per una mia riflessione personale; non solo per la materia trattata che non necessita null'altro che di essere ricevuta, soprattutto per il modo con cui è stata messa a disposizione di chi, come me, non ha le competenze e le capacità di de-costruirla e riportarla al nostro quotidiano.
Una delle cose che mi ha affascinato di questi incontri, è stata la capacità di comunicazione e interrelazione di Carucci Viterbi, che sa portare per mano chi ascolta, in un vero percorso esplorativo nella nostra psiche.
Nel quarto ed ultimo appuntamento di lunedì 9 maggio 2016, si è correlato, a mia impressione scientemente, al trattato di Sotà, l'aspetto degli atti preliminari al matrimonio (I tena’im) e (La ketubbàh) e lì ho avuto netta conferma di questa sua eccellente capacità, perché ha riportato "per mano" quanti tendevano a porre sullo stesso piano aspetti apparentemente contestuali, evidenziando le importanti differenze concettuali.


Piccola riflessione nell'attesa di andare a casa


4 maggio 2016
La nostra fisicità è lo Strumento unico in questo “fenomeno” dell’esistenza, non per recitare o assumere un atteggiamento, ma per sperimentare e trasformare le vibrazioni delle sinapsi in concetti di identità.
Accade spesso che prenda il sopravvento un’identità falsa, fraintesa e confusa con le nostre abitudini, con le nostre convinzioni, i nostri ideali …… essere un’abitudine non è avere un’ abitudine; essere strumento non è avere uno strumento per….
Avere uno strumento per…. significa lasciare emergere, estrapolare, il buono racchiuso in noi nello scrigno più profondo, per sublimazione (senza una strada), vivendo semplicemente.


Vincenzo Giuliani

PARAFRASI (sperimentare la vita)

 …. Ahahahahahahaha …

sento  ridere nel mio profondo , mi acciglio e scruto, ascolto sospettoso .. e ancora Ahahahahahahaha …

e allora chiedo, ma chi sei? sei un  bimbo che ride?

Ahahahahahahaha  e si… sono un bimbo che ride, e gioisce …

parla dimmi come ti chiami,  dimmi chi sei?

chi sono? Ahahahahahahaha non sono!!.... IO ...  non sono!


Hei ragazzo non puoi giocare con me, IO... non te lo permetto !!! pretendo rispetto!


IO? Ahahahaha …  hai detto IO? allora ascolta, ascoltami e lasciami ridere ... svegliati …  non usarmi come una marionetta animata dalla tua immaginaria identità .. ma amami.  Non coprirmi coi giocattoli, IO ... non sono quel bambino che immagini… non pretendo rispetto ... ma ti amo.

Vincenzo Giuliani.

"Africa"


 opera del 23 aprile 2016 "africa"

Il racconto dell'uomo


22 aprile 2016
L’assolutezza del nulla di certo  è quello che  racconta  l’uomo del secolo, racconta i suoi ricordi in un’ ingenua visione fitta di ripensamenti,  quasi consapevole dell’ambiguità   che assume.
Artista ribelle  del cambiamento … al cambiamento,  egli chiede perdono alle convinzioni più radicate, con l’affetto di un perfetto conservatore.
Meraviglioso avventuriero delle comuni certezze e dei pregiudizi stabiliti, continua incontentabile  nell’interrogare la costellazione delle proposte.
Racchiuso nelle  categorie fondamentali della comprensione, ricerca l’elemento unitario dietro l’apparente diversità.

Vincenzo Giuliani

La mia idea




Non ho nessuna idea appropriata al mio desiderio, estraneo al mio stesso volere così diverso da tutti gli altri,  ed ognuno per sè.
Mi specchio nell’intento vano di esprimere perfettamente il mio oggetto di idea, la mia idea.
Suppongo la necessità di una prefazione, per ciò che non ho saputo riconoscere, una giustificazione  immaginaria.
Così con la scienza dell’utile elaboro nozioni mirate all’umana stirpe per renderla esclusiva.
E tutto il resto? … è inquietudine alla consapevolezza di non avere idee appropriate.


Vincenzo Giuliani  


Due rotaie parallele percorse da questo treno,  linea di condotta di cui costituiscono la guida,  e noi, “da riportare ognuno sul giusto binario”, come veicoli ferroviari.

Impara tutti gli elementi che formano la strada ferrata ordinaria … le  rotaie,  gli appoggi, la massicciata, perché ci sono stazioni da raggiungere in un tempo stabilito.

Ergastolo per la ragione è questa  struttura binaria, costituita da due elementi indistinti, costante generata  dall'alternarsi di una unità in levare e di una in battere.

Viaggiatore  della carrozza  AMORE, non staziono e proseguono   la corsa   perché  so bene  che il binario morto è solo un’idea.


Vincenzo Giuliani












Penso di riscattare  i miei scritti con uno stato di quiete dal profondo dell’ anima … sorrido, ho esagerato e chiedo scusa, così  lascio che agiscano in me forze tali che la loro risultante sia nulla.

Già … è il necessario compensarsi delle azioni che si eseguono nel mondo … esse sono esercizi che impegnano chi li compie a tenersi in bilico.

Immagina di accordare uno strumento perché le armoniche risuonino al vibrare dell’ottava, oppure … mescolare i colori nella giusta misura perché la luce brilli.

 Ecco… anche le parole hanno un suono … hanno un colore,   alla luce il prezzo dell’equilibrio.

Vincenzo Giuliani